Da Rinaldi - Rimini

Da Rinaldi a Rimini, un piede nel passato, e un piede nel futuro.

Ogni stagione è buona per una gita sui colli, tra Verucchio e i castelli del Montefeltro. Soprattutto se la giornata è bella e se, come oggi, conosciamo il posto ideale per un buon pranzo di campagna. Muniti di penna e taccuino siamo andati Da Rinaldi, ristorante storico del riminese, e abbiamo chiesto ad Andrea, uno dei titolari, di raccontarci la storia e i segreti del suo locale.

“Tutto nasce dai nostri nonni, contadini, che coltivavano la terra e allevavano animali. Erano gli anni ’60, cominciavano ad arrivare le prime auto in collina. Loro mettevano in tavola ortaggi, pane e salame. Una volta arrivò un dottore che disse: Vengo anche domenica prossima, ma voglio quel galletto lì. Nasce così la storia del nostro Galletto Nostrano.”

Il galletto che figura sul menù e che, se non ci sbagliamo, è tuttora la specialità del locale. “Non è una ricetta classica romagnola, ma fa certamente parte della tradizione. La ricetta è arrivata immutata fino ai giorni nostri e la realizziamo come una volta: galletti nostrani allevati a terra in maniera naturale, cottura sulla stufa a legna, quattro ore di mantecatura, tegami di terracotta. Una bellezza.”

60 anni di storia che, a giudicare dagli interni rinnovati di recente, non si direbbero. Gli ambienti conservano memoria delle loro antiche funzioni, ma con un tocco di freschezza che rende l’atmosfera agreste molto chic. “Ogni sala ha una sua personalità, ci piace che sia il cliente a scegliere. Siamo vicini alla città, ma siamo anche in campagna. Qui la natura si respira, si sente. E si assaggia.”

Tutto a chilometro zero?
“Di più. È la nostra filosofia ‘Past’. Chilometro zero, ingredienti bio, ricette della nonna. Tutto come una volta. L’agricoltura non è un’attività, è un valore. Da preservare senza l’utilizzo di pesticidi, prodotti industriali, antibiotici. E vanno preservati i sapori antichi, per questo, anche dove non produciamo, ci riforniamo da aziende locali. Il chilometro zero aiuta il territorio.”

Insomma al centro dell’offerta di Da Rinaldi ci sono ancora la natura e l’ospitalità, come in principio. “Sì, ma qui non stiamo mica ancorati agli anni ’60. Abbiamo già un piede nel futuro. Presto avremo un e-commerce, Rinaldi a casa tua, che porterà i nostri piatti direttamente al cliente. Le paste fatte in casa, i sughi di stagione…”

Un piede nel passato, e un piede nel futuro. “Occhio fisso sul presente, però! I fuori menù non mancano, carni e verdure di stagione. Come ad esempio il ragù di cinghiale di Sant’Agata, un piatto forte del menù invernale, ideale con le nostre tagliatelle tirate al matterello. Ora abbiamo lo stufato di cardi e salsiccia…”

Quindi mantenete un menù corto, ma stagionale e con materie prime d’eccellenza. “Cinque, sei ricette per ogni categoria. Ci teniamo a offrire ogni giorno dell’anno il massimo della qualità. Senza eccezioni. Così siamo sicuri di poter rendere felice chi ci viene a trovare.”

Promessa mantenuta. Respirando la buona aria frizzante di campagna, e osservando i galletti che razzolano in cortile Da Rinaldi, noi sicuramente ce ne andiamo un po’ più felici di quando siamo arrivati.